Le classi V della scuola primaria Virgilio Giotti hanno incontrato l’autore svedese Martin Widmark, riconosciuto in diversi paesi come l’Agatha Christie dei bambini per la sua peculiarità di scrivere storie poliziesche per ragazzi. In pieno stile scandinavo, l’autore entusiasma generazioni di giovani lettori da oltre vent’anni con i suoi esilaranti gialli, dove ad essere protagonisti sono due bambini Lasse e Maja (conosciuti in Italia come Max e Lara), divenuti protagonisti anche sul grande schermo e a cui la Svezia ha dedicato un villaggio allo Junibacken accanto alla casa di Pippi Långstrump (Pippi Calzelunghe). Inoltre, è ideatore del progetto En Läsande Klass (classe di lettura) una guida per insegnanti e famiglie promossa dal governo svedese per sostenere la buona lettura.

A fare da tramite al collegamento è stata maestra Milena, nonché sua traduttrice italiana che ha tradotto per l’autore le avventure di Nelly Rapp, agente antimostri, un altro best seller pubblicato in diversi paesi.

Durante l’incontro i ragazzi hanno appreso come nasce una storia, spiegata attraverso un enorme quaderno dove le idee prendono forma con disegni, bozze e testi scritti a mano, spiegando loro quanto sia importante descrivere i personaggi, disegnarli prima ancora della storia perché loro suggeriscono la trama e i moventi che l’alimentano.

Insieme ai presenti, si è dato vita ad un giallo apprendendo che per scriverlo sia necessario individuare almeno tre personaggi, descrivendo il loro nome, l’età, il lavoro, l’hobby, i loro interessi, i problemi, le debolezze, le amicizie… e un mistero da risolvere: una rapina in banca, un furto al museo, sparizioni varie.

Entusiasti, i partecipanti sono intervenuti cercando di dedurre i moventi per risolvere un caso e con un fragoroso e sentito applauso hanno ringraziato Martin Widmark per la speciale lezione, desiderando rivolgergli delle domande in inglese che riportiamo di seguito grazie al contributo di alcuni di loro che prendevano appunti come esperti reporter.

Qual era il tuo sogno da bambino? Da bambino amavo tanto giocare a calcio con i miei amici e sognavo di girare il mondo.

Da piccolo hai mai pensato di diventare uno scrittore? Assolutamente no, ho iniziato a scrivere storie sulla soglia dei quarant’anni.

Come era la tua infanzia in Svezia? Ho avuto un’infanzia felice, i miei genitori mi lasciavano giocare liberamente, all’epoca era normale giocare in mezzo alla natura, negli spazi liberi.

Quando è nata la voglia di scrivere? La voglia di scrivere è nata quando sono diventato padre e ho iniziato a raccontare storie a mio figlio che oggi ha quasi trent’anni.

Perché ti piace scrivere storie? Mi piace scrivere perché per me è come giocare, mi diverto.

Perché hai scelto di scrivere storie per ragazzi? Ho scelto di scrivere storie per voi perché siete i lettori più sinceri, se a un bambino non piace una storia, non la legge. Un adulto, invece, viene spesso condizionato dai giudizi degli altri.

Quando hai scritto il tuo primo libro? Ho scritto esattamente il mio primo libro quando mio figlio aveva cinque anni, una storia che gli raccontavo durante il tragitto di scuola e da allora sono arrivato al mio centocinquantesimo libro.

Quando hai deciso di trasformare la tua passione in un mestiere? Mai, non ho mai considerato la scrittura come lavoro, altrimenti non sarebbe più una passione!

Come ti vengono le idee? Le idee arrivano quando penso ai personaggi, sono loro che mi suggeriscono la storia.

Come ci si sente quando hai finito di scrivere un libro? Quando una storia finisce senti un grande vuoto che non vedi l’ora di riempire con altre storie

Qual è il tuo genere di libro preferito? Amo molto i libri di storia perché mi permettono di viaggiare nel tempo.

A me non piace molto leggere, come posso appassionarmi? Questa è una domanda interessante ma difficile. Io posso semplicemente suggervi di leggere storie su argomenti che vi interessano: ti piace il calcio, cerca storie sul calcio, ti piacciono i misteri, scegli questo genere o se ami i cavalli, leggi racconti con loro protagonisti. Agli insegnanti, invece, sento di suggerire di leggere insieme ai vostri alunni, di discutere sulle storie, di drammatizzarle perché questa è la strada giusta per fare amare anche lo studio.

… E noi insegnanti, abbiamo colto questa occasione per augurare ai nostri alunni di coltivare i loro sogni e le loro passioni perché studiare diventi il trampolino di lancio per il loro futuro.

 

(In copertina, l’autore ritratto da Thron Ullberg per la Bonnier Carlsen editore)