C’era odore di caffè in aula d’arte, mescolato all’odore di curcuma, paprika e cacao che chiunque fosse passato da quelle parti, avrebbe pensato a un nuovo corso di cucina o a qualche esperimento di scienze. Nulla di tutto questo, gli aromi sprigionati tra i colori a cera, acquerelli e matite colorate, provenivano dai lavori realizzati dalle classi III e IV della scuola primaria Virgilio Giotti per fissare battute di caccia e figure propiziatorie della lontana Preistoria su carta di pane, per tracciare su antichi papiri la magia dell’antico Egitto attraverso le figure più rappresentative: Nefertiti, Horus, Tutankhamun e il Gatto sacro ad Osiride. 

                                                              Le classi terze alle prese con le pitture rupestri

                                                                              La IV C impegnata a dipingere papiri

Lavori affissi sulle pareti di scuola che quando passi di fronte alle classi III, ti sembra di intravedere uno scorcio della grotta di Rouffignac e quando sali su al terzo piano, ti sembra di attraversare un vano del Museo Egizio. È questa la storia che ci piace studiare e rivedere attraverso manufatti riportati in vita da piccoli apprendisti che con grande meraviglia rivivono gli antichi gesti delle civiltà studiate. Ritrovandosi al paragrafo dell’arte, quella forma di espressione che ha segnato la storia dell’uomo in tutte le sue manifestazioni. Ed è con l’arte che fissiamo questi momenti significativi che restano indelebili nella nostra memoria perché emozionano e ci fanno stare bene.